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MINOTAURI e CENTAURI

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MINOTAURI  E CENTAURI

 

 

 

IL  MINOTAURO

 

Minotauro, Centauro, Satiro,ossia: uomo-toro, uomo-cavallo, uomo-capro... la mitologia mediterranea abbondadi tali favolose creature.

Naturalmente nessuno ci crede,ma, come in ogni leggenda, c’è sempre un fondo di verità.

Chi erano veramente il Minotaurodi Creta? Chi erano i Centauri?

Lo scopriremo subito, ma primaentriamo nel mito.

 

 

 

IL MINOTAURO

 

Conosciamo tutti la leggenda delMinotauro di Creta, ma, per chi l’avesse scordata, eccola, così come ci è statatramandata dalla mitologia tradizionale.

Minosse, figlio di Giove, perlegittimare il  suo diritto disuccessione al trono di Creta, chiese a Poseidone, Dio del Mare, una degnavittima da sacrificare durante la Cerimonia.

Dalle onde del mare, Poseidonefece emergere uno splendido toro bianco, così bello che Minosse volle tenerloper sé e offrire in sacrificio, al suo posto, un toro comune.

Brutto affare, offendere lasuscettibilità di una  Divinità:Poseidone, infatti, se la prese così tanto, che per vendicarsi dell’affronto,ne escogitò una davvero bella: scatenò in Pasifae, sposa di Minosse, (donna nonpropriamente fedele, come anche il marito, d’altronde), una passione contronatura per lo splendido animale.

Ah… questi popoli antichi!

Come fare per soddisfare l’insanodesiderio?

Semplice! Ci pensò quel genialedi un architetto, ospite del Re, che allietava la corte con i suoi giocattolimeccanici.

Parlo del famoso Dedalo, noto atutti.

L’ingegnoso artista trovò subitoil sistema: costruì la sagoma di una mucca in cui fece sistemare quella pazzadella Regina; la rivestì di pelle bovina e la fece porre in bella vista sulprato dove pascolava il bel Tauros. (questo il nome imposto allo splendidotoro).

Quel che accadde, lo lasciamoall’immaginazione. Quello che accadde invece alla Regina dopo nove mesi, fu dimettere al mondo un bel bimbo con la testa di toro: il Minotauro, perl’appunto, a cui fu imposto il nome di Asterione.

 

 

 

L’increscioso fatto dispiacquecosì tanto a Minosse (cornificato già troppo spesso dalla moglie, ma mai primacon un toro) che impose a Dedalo di costruire un Labirinto in cui fecerinchiudere il Minotauro, la regina Pasifae e lo stesso Dedalo, che in seguitoriuscì a fuggire, ma… quella è un’altra storia.

Il Minotauro era nutrito concarne umana, procurata dagli Ateniesi fino all’arrivo di un eroe di nome Teseo…ma anche questa è un’altra storia.

 

 

Interessante, invece, è saperechi era davvero il Minotauro, tenendo presente che sul bacino Mediterraneo siaffacciavano Popoli nella cui cultura era sempre presente il “culto del toro”:ricordiamo l’orientale Mitra, l’egiziano Hapy, ecc…

Già ai tempi di Plutarco, quellafigura da “Sodomia e Gomorra”, era stata riscattata.

Il Minotauro, ossia Asterione, inrealtà, era nato da una relazione tra la regina Pasifae e il bel Tauros,generale di re Minosse e atleta di tauromachia. (spettacolo con i tori)

Sempre di corna si trattava, manon di corna animali!

Secondo questa più accettabileversione dei fatti, poco conosciuta perché non piccante come la prima e perquesto meno capace di catturare quel “lato oscuro” che è sempre stato in ogniessere umano, Teseo combattè non con il mostruoso Minotauro, ma con suo padreTauros e lo vinse in un regolare incontro.

Le leggende, soprattutto quellenere e scabrose, sono lunghe a morire. Ecco perché oggi tutti conoscono il Minotauro,figlio di un toro, e ignorano Asterione, figlio di un atleta.

 

 

ICENTAURI

 

Letteralmente il termine Centaurosignifica: “colui che trafigge il toro”, dall’etimo classico Kentauroi; unaltro etimo suggerisce, invece: “gruppo armato di cento uomini”.

Qualunque sia il significato deltermine, il mito li vuole d’aspetto davvero singolare: uomini fino all’ombelicoe cavalli per il resto del corpo. Il mito li vuole anche rissosi, lussuriosi esempre pronti a saltare addosso alla prima donna che capitava loro davanti.

Omero li chiama: “villose bestieselvagge”, per il loro aspetto e le attività orgiastiche ed erotiche.

La leggenda sulla loro originefarebbe arrossire gli autori di erotismo più audace. Vediamo perché.

Il capostipite fu un certoIssione, re dei Lapiti, tipo poco raccomandabile, per giunta  assassino.

Giove, re degli Dei, pur controil parere degli altri Immortali, non solo non lo punì per il suo reato, ma loinvitò alla sua tavola.

A Issione piacevano molto ledonne, proprio come a Giove; per questo, forse, non mancò di fare certeproposte addirittura a Giunone, sposa del suo divino ospite.

Giove scoprì presto le intenzionidel suo ingrato ospite e per metterlo alla prova dette ad una nuvola lesembianze di Giunone.

Annebbiato dal vino e dallalussuria, Issione sfogò le sue brame sul simulacro di nuvola; dall’inconsuetorapporto nacque Centauro che, diventato adulto, dette sfogo alle sue insanetendenze sessuali e si accoppiò con le cavalle del Monte Pelio, che gligenerarono i Centauri, creature metà uomini e metà cavalli.

Questo il mito. La realtà,naturalmente, era un’altra.

I Centauri erano uomini barbuti eselvaggi, appartenenti a tribù delle montagne della Grecia orientale, i qualivivevano in tale simbiosi con i loro cavalli, da sembrare una sola cosa con ilproprio animale.

Nacque così la leggenda degliUomini-cavallo. 

 

 

 

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